Alla
Cortese attenzione
Dott.
Pier Paolo Luciano
Dott.
Roberto Orlando
Dott.sssa
Ottavia Giustetto
Psichiatria
democratica – Associazione Lotta Malattie Mentali – Cittadinanza Attiva
Piemonte
Prof. Agostino Pirella
Con riferimento all’articolo pubblicato in data odierna nella cronaca cittadina dal titolo “ Il bisturi contro la depressione”, vi preghiamo di pubblicare quanto segue.
A proposito di cure disperate
La nosografia psichiatrica, oggi in uso, ha cancellato il confine tra la semplice demoralizzazione, la tristezza e la depressione profonda, riducendo a malattia i sentimenti che fanno parte della nostra vita quotidiana.
La perdita del lavoro, degli affetti, la povertà, le guerre sembrano perdere d’importanza a fronte di uno squilibrio biochimico che, ineluttabilmente, colpisce una percentuale alta della popolazione, la cui certezza non è assoluta perché si scambia l’effetto con la causa.
Se tutto ciò fosse vero, vorrebbe dire, estremizzando il concetto, che la percentuale di popolazione non “squilibrata” è felice?
Pensiamo cha la Psichiatria non abbia bisogno di cure e rimedi disperati, per dirla con Valenstein*, per darsi dignità medico-scientifica introducendo tecniche invasive che in un passato non lontano sono state la lobotomia, l’elettroshock, la contenzione fisica (ancora praticata nei Servizi Psichiatrici degli Ospedali generali) e che hanno prodotto nell’immediato e sulla distanza più danni che benefici, spesso irreversibili, e che sono state generalizzate a tutte le forme di disagio mentale, come se fossero il mitico “intruglio miracoloso” del vecchio West.
La Psichiatria dispone d’esperienze importanti e convalidate scientificamente, anche se poco conosciute, che non sono delle scorciatoie rispetto alla complessità umana, ma sono esperienze fatte di relazione, comprensione, impegno, ascolto. Non meno importanti sono le condizioni di vita delle persone che se avessero più prospettive, più sicurezza, più serenità e la possibilità di condurre una vita dignitosa esprimerebbero con minore intensità i sentimenti che oggi qualifichiamo “depressione”.
In conclusione, a noi pare, che la Salute Mentale, oggi, abbia bisogno di ben altro genere d’innovazioni.
Cordiali Saluti
Torino 27 aprile 2007