LUOGHI RITROVATI
dall’archivio di San
Servolo
Una mostra fotografica e documentale per ritrovare,
attraverso una ricerca iconografica condotta su fotografie d’epoca, i luoghi di
quello che per secoli fu un luogo di segregazione e che ora è rinato con un
volto nuovo e una propensione all’apertura multiculturale.
La mostra si sviluppa a partire dalle fotografie scattate
da Oreste Bertani agli edifici del Manicomio a fine
Ottocento, con la riproduzione degli stessi luoghi così come sono ora, dopo il
restauro che ha interessato tutti gli edifici presenti sull’isola e la
sistemazione del parco; in alcuni casi è stato anche possibile ritrovare i
progetti originali che sono stati affiancati alle fotografie.
Vi sono inoltre i disegni originali di vari macchinari, mobilio e altri oggetti di uso quotidiano.
La mostra continua con l’esposizione di alcuni documenti
d’archivio del Settecento relativi alla Farmacia e di alcuni libri antichi
che fanno parte del patrimonio della
Fondazione.
Fondazione San Servolo
I.R.S.E.S.C. - ONLUS
Istituto per le Ricerche e
gli Studi sull’Emarginazione Sociale e Culturale
Presidente Silvana TONON GIRALDO
Segretario Direttore
Comitato
Scientifico
Informazioni sui trasporti
Linea 20
Da Venezia (San Zaccaria) a
San Servolo
8.35-9.00-9.20-9.50-10.30
Da San Servolo per Venezia
(San Zaccaria)
14-14.50-15.30-16-16.50-17.30
Informazioni
Per ogni informazione
rivolgersi alla segreteria della Fondazione da lunedì a giovedì dalle ore 9
alle ore 17.
Tel. 041 5267871 – 041 5264909
Fax. 041 2761999
È preferibile iscriversi via e-mail:
Isola di San Servolo
30100 VENEZIA
In collaborazione con
FONDAZIONE
SAN SERVOLO I.R.S.E.S.C. - ONLUS
Istituto
per le Ricerche e gli Studi
sull’Emarginazione Sociale e Culturale
Presentazione del catalogo del
MUSEO
DEL MANICOMIO DI
SAN
SERVOLO. La follia reclusa
e
Inaugurazione della mostra
LUOGHI RITROVATI
dall’archivio di San
Servolo
Venerdì
7 dicembre 2007
Isola di San Servolo
Venezia
Un'Isola proiettata al futuro che non dimentica il passato
L'Isola di San Servolo, ed in particolare il suo
restauro, è certamente uno dei fiori all'occhiello della Provincia di Venezia.
Manicomio, ospedale militare, convento: declinazioni
diverse di un solo luogo, accomunate dalla sensazione di chiusura, di buio, di
mistero ed, in un certo senso, di oppressione.
Da allora la fisionomia di San Servolo è profondamente
cambiata. Un centro di cultura unico ed un'università internazionale
d'eccellenza animata da giovani provenienti da tutto il mondo, ne fanno un
luogo vivo, colorato, sereno ed aperto.
Il Museo del Manicomio di San Servolo è operazione
culturale e scientifica che rappresenta la voglia di non dimenticare, di
raccontare cosa abbia rappresentato l'Isola per la Città e per tutto il
Territorio.
Sarebbe un errore guardare solo al futuro abdicando alla
vocazione di testimone di storie che quest'isola racchiude e custodisce.
Raccogliere tutte le cartelle cliniche, gli strumenti di
contenzione, le testimonianze, le fotografie e molto altro è indice di una
precisa volontà di divulgazione che non ha nulla a che vedere con l'atmosfera
lugubre e claustrofobica del manicomio che è stato; allestire un museo che
racconta questo passaggio della secolare storia di San Servolo significa
portare della luce laddove di luce non ce n'è mai stata.
Oggi c'è un'isola proiettata verso il futuro che non
vuole dimenticare il proprio passato e che, anzi, è decisa a raccontarlo a
tutti coloro i quali avranno voglia di ascoltare la voce della storia.
Davide Zoggia
Presidente della Provincia di Venezia
Con l’allestimento del Museo del Manicomio di San
Servolo e con la pubblicazione del Catalogo – La follia reclusa, a
cura di
Il Manicomio di San Servolo è un
osservatorio privilegiato per chi voglia seguire, passo dopo passo – dal primo
ottocento alla sua chiusura, nel 1978 – il funzionamento del dispositivo
psichiatrico come luogo di “trattamento” e di segregazione degli “alienati”. Il
Museo e il suo Catalogo – corredato da saggi, da schede storiche ed
esplicative, oltre che da un ricco apparato iconografico – ci aiutano a
comprendere il funzionamento della macchina asilare.
Una macchina disciplinare complessa e contraddittoria. Orientata, in ogni caso,
a funzionare come strumento di normalizzazione delle condotte.
La “cura”, ricca di aspetti coercitivi, e la contenzione,
spesso contrabbandata come necessità “terapeutica”: l’aspro e drammatico
scenario manicomiale vive nella tensione tra questi due differenti aspetti.
Un’intrinseca ambivalenza caratterizza le diverse varietà della terapia, ben
testimoniate dall’abbondanza dei reperti. Si va così dall’uso delle catene
all’uso del pianoforte: contenzione, cura morale, idroterapia, ergoterapia,
farmacoterapia, elettroterapia, terapie di shock, musicoterapia…
Il museo della follia rappresenta, al tempo stesso, una
testimonianza e un monito: può aiutarci, oggi, a combattere le ambiguità che
possono ripresentarsi anche nelle forme più sofisticate di trattamento della
malattia mentale, apparentemente estranee ad una logica della repressione e
della contenzione.
Università di Venezia - Membro del
Comitato scientifico della Fondazione San Servolo
Ore 9,30
Interventi inaugurali
Presidente della Fondazione
San Servolo
Coordinatore del Comitato
Scientifico
MICHELE TANSELLA
Archiviare per ricordare,
archiviare per capire o archiviare per archiviare?
LUCIANO DEL PISTOIA
Il
ruolo della psicopatologia: prospettiva storica
Dibattito
Inaugurazione mostra: Luoghi ritrovati dall’archivio di San
Servolo
Visita al Museo
Rinfresco ore 13,30
SCHEDA DI ADESIONE
da trasmettere alla
Fondazione San Servolo I.R.S.E.S.C. - ONLUS
- Isola di S. Servolo -
30100 VENEZIA oppure tramite Fax 041 2761999
Presentazione
del catalogo del
MUSEO
DEL MANICOMIO DI
SAN
SERVOLO. La follia reclusa
Nome e Cognome
................................................................................................................
Indirizzo
..............................................................................................................................
Ente o Istituto di appartenenza
............................................................................................
Telefono
.................................................................... Fax
..................................................
E-mail……………………………………………………………………………………..
(Da inviare entro il 30
novembre 2007)
Fondazione San Servolo
I.R.S.E.S.C. - ONLUS
Istituto per le Ricerche e gli Studi
sull’Emarginazione Sociale e Culturale
Isola di S. Servolo
30100 VENEZIA