Si è tenuto a Merano il 21, 22 e 23 di novembre il convegno “Soteria e no
restraint”.. Il primo giorno si è tenuto presso l’ospedale “Franz
Tappeiner”, per consentire di visionare direttamente il Servizio Psichiatrico
di Diagnosi e Cura senza restraint. Il secondo e il terzo giorno nella casa
Basaglia al fine di permettere di verificare quanto le alternative
all’ospedalizzazione siano indispensabili a limitare il ricorso all’ospedale.
Soteria, in greco salvezza, fu creata negli anni ’70 da Loren Mosher in California
per giovani psicotici, con le porte aperte e senza contenzioni. In Italia nell’applicazione
pratica della legge 180/833, tuttavia non in tutto il Paese, la psichiatria
rispettò la regola fondamentale di non legare mai i pazienti ai loro letti. La
ricerca progress acuti nel 2004 dimostrò infatti che nei 321 reparti
psichiatrici ospedalieri di tutto il Paese nell’85% dei casi sopravvive la
pratica della “contenzione”. Ciò significa tuttavia che nel 15% dei reparti
psichiatrici negli ospedali non si lega mai. E il fatto che ciò si faccia
significa che è possibile, se lo si vuole. In quindici SPDeC del Paese non solo
non si legano mai i pazienti ai loro letti, ma anche si opera con la porta
aperta. Uno di questi è il Servizio Psichiatrico ospedaliero di Merano. La
porta aperta tuttavia non significa in nessun caso abbandonare i pazienti. Il
primo giorno si è susseguita una carrellata di intervenuti nordamericani ed
europei.
Il secondo giorno è stata la giornata degli intervenuti italiani,
rappresentanti di realtà dove si opera senza contenzioni. Tutti hanno portato il
loro contributo spiegando come si realizza lo scopo di ridurre la repressività
dell’approccio psichiatrico in ospedale.
Il terzo giorno una tavola rotonda ha visto assieme il parlamentare
europeo Joseph Kusstatscher dei Verdi e il segretario confederale Alfred Ebner
della CGIL/ASGB, e Friedrich Walburg, presidente dalla DGSP (Deutsche
Gesellschaft fuer Soziale Psychiatrie) di Colonia. Si è addivenuti alla
conclusione che la contenzione, al pari della tortura, è da superare in tutta
Europa, oltreché nel resto dell’Italia e che vanno chiusi gli ospedali
psichiatrici negli altri Paesi europei sul modello italiano.