PSICHIATRIA DEMOCRATICA
TOSCANA
MERCOLEDI' 12 DICEMBRE, A
FIRENZE, DALLE ORE 16 ALLE ORE 19, NELLA
SEDE DI CHILLE DA LA BALANZA, PRESSO L'EX OSPEDALE PSICHIATRICO SAN SALVI, VIA SAN SALVI 12, SI
TERRA' UN RIUNIONE DI PSICHIATRIA
DEMOCRATICA COL SEGUENTE PROGRAMMA
- MARIO SERRANO
RIFLESSIONE SULLA ATTUALE
SITUAZIONE NAZIONALE E REGIONALE DELLA
PSICHIATRIA E DELLA SALUTE MENTALE
- PAOLO TRANCHINA
PRESENTAZIONE DELLA NUOVA RIVISTA
FOGLI D'INFORMAZIONE
- GIANLUIGI BETTI
LA DBA: IL NUOVO EDITORE DEI
FOGLI D'INFORMAZIONE
Per l'occasione si procederà al
tesseramento e si discuteranno anche i
programmi per il prossimo anno in cui ricorreranno: 30 anni di legge 180 e 35 annni di
Psichiatria Democratica
Si rilascerà attestato di presenza
Cordialmente Paolo Tranchina
SOCIETA' ITALIANA DI PSICOTERAPIA CONCRETA
Si è svolto sabato 30 dicembre a
Firenze il seminario della Società
Italiana di Psicoterapia Concreta: INCONSCIO SITITUZIONALE 2.
Putroppo lo sciopero dei trasporti
ha limitato le presenze, anche se gli
interventi programmati si si sono svolti
regolarmente.
L'incontro ha costituito una
tappa intermedia di un convegno di due
giorni che si terrà l'anno venturo prima
dell'estate.
Paolo Tranchina, ha innanzitutto ritracciato
la storia di Psicoterapia Concreta, nata a Firenze nel 1989, indicando
seminari di formazione,
convegni, incontri, e i libri pubblicati: Psicoterapia Concreta I, 1994, Anticipazione, 1999,
Inconscio istituzionale, 2006, tutti
editi dal Centro di Documentazione di Pistoia.
Ha quidi definito sinteticamente
l'inconscio istituzionale come il prezzo
che gli esseri umani pagano all'adattamento, ma
anche, il potenziale di ogni cambiamento.
Riferendosi in particolare al
libro di Aldo Pardi: Il sintomo e la
rivoluzione, Giorges Politzer crocevia tra due epoche, Manifesto libri, Roma 2007, si è soffermato
sull' 'io' come attore decidente che può
scegliere forme e contenuti ed è quindi proiettato verso il futuro, ma che corre continuamente il rischio di restare
prigioniero di costruzioni astratte che
lo legano al passato. Inconsio istituzionale allora come limite alla
libertà del soggetto, simile in un certo
senso allo spirito del tempo e quindi mediatore
tra individuo e società.
Rispetto a un trend che tende a
ipervalorizzare l'individuo, rispetto
alle determinazioni sociali che lo influenzano, è necessario rovesciere questo modello a
imbuto, lavorando sulla complessità
dei tramiti mediativi (Piro) come l'analisi istituzionale,
della nuova psichiatria italiana, che
cerca di dare senso a un atto, a serie di atti. Si è quindi soffermato sulla storicità
dell'incoscio sulla quale già Jung
(Anima e Animus) e Freud (Super-Io) hanno già insistito e
sui rapporti tra psicologia e
politica.
Soffermandosi sull'inconscio
istituzionale odierno ha indicato la
necessità di analizzare. 1) Globalizzazione, 2) Computer, 3) Televisione e Manipolazione di massa 4)
Container, lo strumento di ogni
dislocazione produttiva planetaria, insieme ai
loro effetti: a) Precarietà:
b) Potenza/impotenza e prevalere degli aspetti visivi sulla parola (semplificazione, riduzionismo);
c) Fretta forsennata come tentativo dii
compensare individualmente la perdita di potere a livello collettivo; d) Compensazione della dipendenza con
atteggiamenti mistici, magici,
religiosi.
e) Trionfo delle istituzioni
del silenzio (evitamento, selezione dei
problemi) e della menzogna (armi di distruzione di massa, ecc.). Si è infine chiesto se un
mondo senza confini produce una psiche
senza confini? Ossia quali sono gli effetti di tutto questo sulla psiche individuale?
Sandro Ricci ha lavorato sul concetto
di alienazione e sulla sua evoluzione, sulla coscienza e sui suoi
rapporti con gli altri, la natura,
sull'autocoscienza. Si è quindi soffermato sui processi di psicologizzazioopne dello spirito,
1) sul trauma, che collega lo psichismo
al contesto, 2) l'arco riflesso e il decentramento della coscienza, 3) l'esurimento nervoso, la nevrastenia
rappresentate come sintomi di una società
malata.
Ha poi lavorato su Weber, sui
concetti di disumanizzazione e
disincantamento del mondo. In seguito l'alienazione è stata ridefinita
dalla nevrosi.
Dopo la scuola di
Francoforte ha parlato di Foucault e del potere disciplinare che ha sostituito con gli
apparati il potere del sovrano.
Ha quindi parlato di Severino
"con la distruzione degli immutabili si
è oltrepassata la metafisica" e dell'individualismo post-moderno
che ha rinunciato a pensare che esista
un pensiero universale. " La scienza, a
differenza delle ideologie, si lascia verificare attraverso la
ipotesi". non le interessa cambiare
il mondo, ma costruire se stessa. C'è stato un capovolgimento antropologico non è
l'uomo che usa la tecnica, ma la tecnica
che usa l'uomo. Ha infine parlato dei processi che collegano alienazione a identificazione e come questo possa essere
utile per analizzare l'inconscio
istituzionale.
Mario Santini ha insistito sull'importanza del relativismo critico e ha rilevato una mutazione
antropologica sul funzionameto mentale
dei giovani. E quindi una grossa difficoltà degli adulti a comprenderli.
1) I giovani sono destoricizzati,
non hanno presente la loro storia personale,
rispetto ai ricordi personali non vanno oltre i primi anni delle medie,
sembrano scomparsi i ricordi delle
elementari.
2) La diffcoltà a essere nella
storia personale implicano la difficoltà a
fare progetti. Sembra prevalere un pensiero di tipo operativo concreto
come quello della prima infanzia. Posti
di fronte ai problemi tendono a affrontarli
in modo intuitivo.
3) Vivono l'autonomia come
abbandono. Non c'è più dialettica tra le
generazioni.
Mancano studi seri e
documentati sui modelli interni,
sull'attaccamento e sulla separazione.
Come incide tutto questo sulla
maternità e sulla paternità?
Si è quindi interrogato
sull'Inconscio istituzionale, nella cui
definizione l'istituzione diventa attributo dell'inconscio, e sui rischi
di sconfinare nella metafisica che la
sua interpretazione comporta.L'inconscio è
espressione dell'essere uomo in quanto essere naturale. Le istituzioni
possono essere perverse o virtuose. Nel
primo caso portano all'alienazione, alla perdita del senso dell'uomo, nel senso che falliscono
in rapporto all'uomo come essere
vivente non solo come soggetto, ma anche come collettivo. Nel secondo favoriscono il rapporto dell'uomo con
gli altri e con se stesso. " Sento
l'inconscio istituzionale come una rivitalizzazione dialettica di
questi temi".
Problemi: a) Differenze e
somiglianze; b) Le istituzioni virtuose
favoriscono la dialettica io-tu; c) L' altro sia sempre tu, mai
egli, loro..........
Enrico Salvi: ha lavorato sui rapporti tra inconscio istituzionale e pratiche psicologiche nella organizzazione
sanitaria tenendo conto della dimensione
emozionale, delle cognizioni e degli interessi. Ha sostenuto che la psicologia è la capacità di tenere insieme
queste variabili contemporaneamente, con
un agire professionale in grado di cogliere connessioni e recipropci rimandi attraverso il confronto con tutti gli
attori e con la capacità di trovare
intese. Il concetto di inconscio istituzionale come discorso sui vincoli che il soggetto riceve ma anche dalle libertà
di cui dispone per superarli, può
rispondere all'esigenza di creare coerenza per la comprensione della
sofferenza psicologica e del
funzionamento sia della persona che dei gruppi. Nello sviluppo del soggetto l'autonomia è collegata ad
adeguate risorse economiche, cultutali,
affettive, relazionali da valorizzare per valorizzare sinergie, interdipendenze.
Spesso enfatizziamo
esclusivamente la competenza clinica
basata sul modello duale ambulatoriale, a scapito dell'attenzione alla globalità
del contesto organizzativo che lo sottende, formato da una pluralità di professionalità
che nei servizi pubblici sono tenute a
collaborare.
Come direttori di unità operative,
responsabili di strutture
dipartimentali, siamo giocatori-allenatori, spaziamo tra la definizione e il rispetto delle regole del
gioco e la valorizzazione di una
autonomia, non autarchica, delle singole professionalità, tra
interessi individuali e obbiettivi concordati
che vanno sistematicamente negoziati.
E'
importante non chiamarsi mai fuori, “essere consapevoli, sempre, che
lo strumento che usi da un lato cura e
dall’altro definisce, da un lato apre e dall’altro chiude”, “se in una situazione non
si fa l’analisi istituzionale, allora il
nascosto, il non detto, il rimosso di
quella situazione continua ad agire.”