PSICHIATRIA DEMOCRATICA

 

CASA DELLE CULTURE

comunicato

 

24 e 25 Marzo 2005

 ore 21,00

 

In collaborazione con Psichiatria Democratica

Con il patrocinio del Comune di Roma Assessorato alle politiche culturali

 

 

 

Diretto ed interpretato da

Simone Franco

 

Oscura e vuota la stanza della memoria buio antro amniotico ove torna un uomo coi suoi resti

Emulsioni d’emozioni, evocazioni.

Tra le reti metalliche come tra le mura d’una camera l’uomo percorre il suo destino

 ed ogni passo è un ricordo ed ogni passo è un evento…

 

Lo studio presentato parte dall’incontro con le opere di Gino Sandri: pittore ed intellettuale vittima per motivi politici di internamento in manicomio.

Cinque quadri e quattro scene  per evocare, attraverso le fonti scritte, i ricordi appuntati sui block notes durante gli internamenti, gli schizzi dei numerosi ritratti, le cartelle cliniche, il vissuto doloroso di un artista irriducibilmente sognante.

Il dovere è di rendergli giustizia, testimonianza, non in sua vece, come se si trattasse di un altro me stesso, ma per rendere la forza e la poesia dei suoi atti.

Nota dominante della ricerca è l’approccio fenomenologico che ha pervaso e dato un senso allo spettacolo sia nella fase di costruzione drammaturgica sia nel percorso attoriale.

Per l’occasione saranno esposte alcune opere dell’autore.

 

                                                                   

 

CASA DELLE CULTURE

Via San Crisogono 45, Roma   tel. 06.58333253 fax 06.58157182                    www.casadelleculture.net casadelleculture@interfree.it

 

 

comunicato Mulino degli sconcerti

 

IL MULINO DEGLI SCONCERTI

 

“ LE MEMORIE DI GINO SANDRI : PITTORE “

 

 

 

“Come non ricordare i giri di ore, giorni, settimane, mesi, attorno ai tavoli delle Sale Residenza Misti, giri d’un centinaio d’uomini per sala vociferanti le loro follie o lo scherno alle altrui, o assorti in giuochi di schiamazzo o in concentrazioni di letture impossibili e io balzante da una finestra all’altra cercando farmi piccino o non esser visto dall’infermiere di guardia e disegnare, disegnare, disegnare tutti i volti e gli scorci possibili”.

                                                                               ( G. Sandri pagina sciolta diario)

 

                    

Gino Sandri classe 1892, nato a Rossiglione Ligure il 14 febbraio, morto il 6 novembre del 1959, nell’ospedale psichiatrico di Mombello a Ceriano Laghetto; viene rinchiuso a Monte Mario per la prima volta nel 1924 per un reato di non precisata “natura politica” subisce diversi ricoveri forzati (dal 26’al 32’, 33’, 38’, 45’,48’,52’) nel 53’ viene definitivamente internato. In alcune note autobiografiche, scrive:

 

“Senza ammonimenti o confronti fui colpito d’una misura nuova e unica d’inquisizione nel pensiero questa con trauma mi troncò la carriera”.

“…in una casa di salute ove fui trattenuto, girato a un’altra nell’allegria panica d’una grande scoperta che infatuava tutti…”.

“Altri sono lì proni, affranti con le teste segnate di veterani… che tocchi o meno non domanderebbero che rialzarsi pertinacemente a lavorare, lavorare a qualcosa di convincente in un mondo magari magnanimo e fraterno…”.

 

La tragica consapevolezza dell’ineluttabilità che il marchio del ricovero psichiatrico impone alla sua carriera artistica e più in generale a tutti gli internati, si evince chiaramente già da questi pensieri, tuttavia nella parte degli scritti dedicati alla follia ed alla cura possibile le sue teorie si fanno più generali ed incredibilmente attuali.

I disegni dei degenti, poi, sono di straordinario impatto emotivo e costituiscono il contributo determinante della sua arte illustrativa e della sua missione d’artista.

In occasione della ”Mostra omaggio” tenutasi a Roma nel marzo 2002( Palazzo delle Esposizioni), curata dall’arch. Paolo Conti ,infaticabile custode delle opere e dei diari , abbiamo avuto modo di conoscerne l’opera e gli scritti. Ne è nato lo spettacolo.

 

www.ginosandri.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato Mulino degli sconcerti

 

PROGETTO ” LUOGHI DELLA MEMORIA : I MANICOMI”.

 

LE MEMORIE DI GINO SANDRI

 

 

 

“La conoscenza di tutte le attività umane nel passato è possibile solo attraverso una conoscenza delle sue tracce, le nostre esperienze del presente dipendono dalla nostra conoscenza del passato”

                                                                                                                  

 Paul Connerton

 

 

Sopravvisse Mnemosine alla distruzione di Eleutere?

Ricorda Socrate nel Teeteto che il dono (doron) di Mnemosine, madre di tutte le Muse, è come quella cera in cui tutto ciò che desideriamo conservare nella memoria verrà ad incidersi in rilievo, per lasciarvi l’impronta di anelli, di fedi (alliances) e di sigilli.

Ne potremo così conservare la memoria e la scienza ed anche rendergli giustizia, sino a che l’immagine (eidolon) si lascerà leggere.

Nel corso della nostra ricerca ci siamo posti diversi interrogativi:

cos’è la memoria e che funzione ha nella società?

cos’è il ricordo e come le società ricordano?

Siamo entrati tra i padiglioni  di diversi ex ospedali psichiatrici (Lecce, Roma, Reggio Emilia, Milano, Ceriano Laghetto, Racconigi) con la consapevolezza di attraversare spazi in cui si è compiuta una vera tragedia, tra quelle mura abbiamo sentito incidersi, le voci di chi  ha vissuto per tutta la vita in quei luoghi.

Da quell’esperienza  abbiamo tratto il progetto:

”LUOGHI DELLA MEMORIA: I MANICOMI”

 espressione che  contiene al suo interno una contraddizione: se da una parte,i manicomi sono i luoghi di cui Basaglia ha denunciato la pratica istituzionalizzata della

violenza esercitata da chi ha il coltello dalla parte del manico nei confronti di chi è irrimediabilmente succube,

 luoghi che hanno negato ogni forma di memoria, edificati fuori dai centri abitati, per impedire qualunque comunicazione, col solo scopo di favorire la dimenticanza; dall’altra proprio in quei luoghi, oggi abbandonati “residui manicomiali”, qualsiasi oggetto ( le grate alle finestre, le serrature, gli spioncini alle porte, i letti di contenzione, i quaderni delle consegne degli infermieri) è sedimentazione di memorie.

Ricorre quest’anno il venticinquesimo anniversario dalla promulgazione della legge 180,  proprio mentre nuove proposte, evocando il tintinnio delle chiavi, avanzano ipotesi di riapertura.

L’ obiettivo è di commemorare l’avvenimento,dando corpo e voce alle “memorie” tratte dai diari di Gino  Sandri, comporre una drammaturgia che ne narri la vita, l’opera ed il tragico isolamento psichiatrico.

 

Il progetto si avvale della proficua collaborazione di Psichiatria Democratica e del Patrocinio del Comune di Roma.

 

Simone Franco 347 2243392  smgfranco@tiscali.it

 

 

 

 

 

 

comunicato Mulino degli sconcerti