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PSICHIATRIA DEMOCRATICA |
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WHO European Ministerial Conference on Mental Health Facing the Challenges,
Building Solutions Helsinki, Finland, 12– |
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EUR/04/5047810/6
DICHIARAZIONE
SULLA SALUTE MENTALE PER L’EUROPA
Affrontare
le sfide, costruire soluzioni
Traduzione in italiano a cura di
Exclusion.net
Rete Internazionale delle Pratiche di Lotta contro l’Esclusione Sociale
Premessa
· accordare un grado elevato di priorità alle questioni di salute mentale nell’implementazione delle attività inerenti l’attualizzazione della politica della Salute per tutti;
· predisporre una conferenza ministeriale sulla salute mentale in Europa da tenersi a Helsinki in gennaio 2005.
Oggetto
I. La promozione del benessere mentale;
II. La lotta contro lo stigma, la discriminazione e l’esclusione sociale;
III. La prevenzione dei problemi di salute mentale;
IV. L’offerta di cure alle persone affette da problemi di salute mentale nell’ambito di servizi e di interventi integrati ed efficaci, predisponendo la partecipazione degli utenti e degli assistenti[1] e permettendo loro di effettuare una scelta;
V. Il recupero e l’integrazione sociale delle persone che hanno sofferto di gravi problemi mentali.
Priorità
I. Diffondere l’importanza del benessere mentale;
II. Lottare collettivamente contro lo stigma, la discriminazione e la l’ineguaglianza e responsabilizzare e sostenere le persone affette da problemi di salute mentale e le loro famiglie affinché possano partecipare attivamente a questo processo;
III. Concepire e realizzare sistemi di salute mentali completi, integrati ed efficaci che inglobino la promozione, la prevenzione, il trattamento, la riabilitazione, le cure ed il reinserimento sociale;
IV. Rispondere al bisogno di disporre di un personale di cura competente ed efficace in tutti questi campi;
V. Riconoscere l’esperienza e la conoscenza degli utenti dei servizi e degli assistenti quale base importante per la pianificazione e sviluppo dei servizi di salute mentale.
Azioni
I. Promuovere il benessere mentale della popolazione nel suo insieme attraverso la realizzazione di misure che mirano alla sensibilizzazione degli individui e delle loro famiglie, delle comunità e della società civile, del mondo dell’educazione e del lavoro, dei poteri pubblici e delle istanze nazionali, ed a suscitare un cambiamento positivo;
II. Tener conto delle potenziali ripercussioni dell’insieme delle politiche di interesse pubblico sulla salute mentale ed in particolare il loro impatto sui gruppi vulnerabili, dimostrando contemporaneamente la centralità della salute mentale nella costruzione di una società in buona salute, aperta a tutti e produttiva;
III. Lottare contro lo stigma e la discriminazione, garantire la protezione dei diritti dell’uomo e della dignità umana, adottare la legislazione che permetta di responsabilizzare le persone a rischio o affette da problemi di salute mentale e di disabilità mentale, e di dar loro i mezzi per partecipare a pieno titolo e con uguali opportunità nella società;
IV. Offrire alle persone a rischio un aiuto e degli interventi mirati ed adattati ai diversi stadi della loro esistenza, con particolare riferimento alle responsabilità genitoriali, all’educazione dei bambini e degli adolescenti e alle cure alle persone anziane;
V. Elaborare e realizzare misure per ridurre le cause evitabili di problemi di salute mentale, di co-morbidità e di suicidio;
VI. Sviluppare le capacità ed abilità dei medici di base e dei servizi di base, in rete con l’assistenza medica e non-medica specializzata, affinché le persone affette da problemi di salute mentale possano accedervi facilmente e che i loro problemi possano essere efficacemente identificati e trattati;
VII. Garantire alle persone affette da gravi problemi di salute mentale un trattamento e delle cure efficaci ed integrate, in luoghi di cura diversificati, tenendo conto delle loro preferenze personali e proteggendoli dall’abbandono e dall’abuso;
VIII. Realizzare un partenariato, un coordinamento ed una leadership tra le Regioni, i Paesi, i settori della società e gli organismi competenti, in modo da influenzare la salute mentale e l’integrazione sociale degli individui e delle loro famiglie, dei gruppi e delle comunità;
IX. Elaborare programmi di assunzione, di insegnamento e di formazione al fine di disporre di un personale pluridisciplinare competente e numericamente sufficiente;
X. Valutare lo stato di salute mentale e dei bisogni della popolazione dei gruppi a rischio e degli individui con metodi che permettano di comparare i dati a livello nazionale ed internazionale;
XI. Fornire risorse finanziarie adeguate e sufficienti al fine di raggiungere questi obiettivi;
XII. Realizzare attività di ricerca e sostenere la valutazione e la diffusione delle azioni qui sopra menzionate.
Responsabilità
i. applicare la politica e la legislazione in materia di salute mentale che definiscono gli standard per le attività in salute mentale e sostengono i diritti umani;
ii. coordinare, all’interno del proprio governo, le responsabilità per la formulazione, diffusione ed implementazione delle politiche e della legislazione in materia di salute mentale;
iii. valutare l’impatto pubblico delle azioni intraprese dal governo in tema di salute mentale;
iv. eliminare lo stigma e la discriminazione e favorire l’integrazione sociale attraverso la sensibilizzazione e l’empowerment delle persone a rischio;
v. offrire alle persone affette da problemi di salute mentale la possibilità di scelta e di coinvolgimento diretto nella propria presa in carico, sensibile ai loro bisogni e alla loro cultura;
vi. rivedere e, laddove necessario, introdurre una legislazione relativa alle pari opportunità o anti-discriminatoria;
vii. promuovere la salute mentale nei campi dell’educazione e dell’occupazione, nelle comunità o in altre sedi rilevanti, attraverso l’intensificazione della collaborazione tra le agenzie deputate alla salute ed altri settori interessati;
viii. prevenire i fattori di rischio dove si verificano, ad esempio appoggiando lo sviluppo di ambienti di lavoro propizi alla salute mentale e creando incentivi per l’offerta di supporto sul lavoro o il ritorno al lavoro più rapido possibile, per coloro che si sono ristabiliti da problemi di salute mentale;
ix. affrontare la prevenzione del suicidio e le cause di stress nocivo, violenza, depressione, ansia e disturbi legati disturbi legati all’utilizzo d’alcool ed altre sostanze;
x. riconoscere e accentuare il ruolo centrale dell’assistenza sanitaria di base e dei medici di medicina generale e rafforzarne la capacità di assumersi la propria responsabilità nel campo della salute mentale;
xi. sviluppare servizi comunitari che sostituiscano le grandi istituzioni per le persone affette da gravi problemi di salute mentale;
xii. applicare misure che pongano termine a forme di assistenza disumane e degradanti;
xiii. rafforzare i partenariati tra gli organismi deputati alle cure e all’assistenza come per esempio nel campo della sanità, delle prestazioni sociali, dell’edilizia residenziale, dell’educazione e dell’occupazione;
xiv. includere la salute mentale nei curriculum di tutti gli operatori sanitari e elaborare programmi di formazione e di aggiornamento professionale continuo per il personale che opera nel campo della salute mentale;
xv. incoraggiare lo sviluppo di competenze specializzate per il personale che opera nel campo della salute mentale, volte a rispondere ai bisogni specifici di gruppi quali minori, adolescenti, anziani e le persone affette da problemi di salute mentale a lungo-termine o gravi;
xvi. predisporre risorse sufficienti per la salute mentale, tenendo in considerazione il peso della malattia e operare investimenti nel campo della salute mentale pari ad una parte cospicua della spesa sanitaria complessiva, al fine di raggiungere la parità con altri investimenti in altri campi sanitari;
xvii. sviluppare un sistema di sorveglianza del benessere mentale positivo e dei problemi di salute mentale, che includa i fattori di rischio e della richiesta d’aiuto per questi problemi, e monitorarne l’implementazione;
xviii. commissionare ricerche laddove la conoscenza o la tecnologia siano insufficienti, e diffonderne i risultati.
i. organizzazione degli utenti, impegnati nello sviluppo delle proprie attività, prevedendo la costituzione e gestione di gruppi di auto-aiuto e di formazione nelle competenze di riabilitazione;
ii. responsabilizzazione delle persone vulnerabili e emarginate, e promozione/difesa della loro causa;
iii. erogazione di servizi comunitari con il coinvolgimento degli utenti;
iv. sviluppo delle capacità e competenze dei familiari e degli assistenti, nel campo delle cure e della gestione delle difficoltà, e loro coinvolgimento attivo nei programmi di cura;
v. elaborazione di programmi per il miglioramento della genitorialità, dell’educazione e della tolleranza e per contrastare i disturbi legati all’utilizzo d’alcool ed altre sostanze, alla violenza e al crimine;
vi. sviluppo dei servizi locali adattati ai bisogni dei gruppi emarginati;
vii. implementazione di telefoni speciali d’aiuto e di consulenza via Internet per persone in situazioni di crisi, vittime di violenza o a rischio di suicidio;
viii. creare opportunità di lavoro per le persone disabili.
a.
Partenariato
i. incoraggiare la cooperazione con le organizzazioni non-governative in quest’area, con il coinvolgimento della Commissione Europea e del Consiglio d’Europa
b.
Informazione sanitaria
i. sostenere gli Stati membri nello sviluppo di una sorveglianza della salute mentale;
ii. produrre dati comparativi sullo stato e i progressi della salute mentale e dei servizi di salute mentale negli Stati membri.
c.
Ricerca
i. costituire una rete di centri collaboratori per la salute mentale che offra opportunità di partenariato internazionale, di ricerche di alta qualità e di scambio di ricercatori;
ii. produrre e diffondere le migliori esperienze disponibili sulle buone pratiche, tenendo conto degli aspetti etici della salute mentale.
d.
Sviluppo di politiche e servizi
i. appoggiare i governi attraverso l’offerta di expertise che funga da pilastro alla riforma della salute mentale attraverso efficaci politiche di salute mentale che includano la legislazione, l’elaborazione di servizi, la promozione della salute mentale e la prevenzione di disturbi mentali;
ii. offrire assistenza attraverso la realizzazione di programmi di formazione dei formatori;
iii. avviare programmi di scambio per gli innovatori;
iv. assistere la formulazione di politiche e temi di ricerca;
v. incoraggiare gli attori del cambiamento attraverso la costituzione di una rete di fautori della riforma a livello nazionale e di funzionari chiave.
e.
Promozione
i. informare e monitorare le politiche e le attività di promozione dei diritti umani e l’inclusione delle persone affette da problemi di salute mentale e di riduzione dello stigma e della discriminazione nei loro confronti;
ii. responsabilizzare gli utenti, gli assistenti e le organizzazioni non-governative attraverso l’informazione e coordinare le attività tra i vari paesi;
iii. sostenere gli Stati membri nello sviluppo di una base d’informazione per sostenere l’empowerement degli utenti dei servizi di salute mentale;
iv. agevolare gli scambi internazionali di esperienze attraverso le principali organizzazioni non governative a livello regionale e locale;
v. fornire ai media, alle organizzazioni non-governative e agli altri gruppi ed individui interessati, informazioni obiettive e costruttive.
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Ministro della Salute e dei Servizi Sociali, Finlandia Direttore Regionale dell’OMS per l’Europa
[1] Il termine “assistenti” vuole qui indicare un familiare, un amico o qualsiasi altra persona che interviene a titolo privato.