da
La Repubblica del 16 febbraio 2002
Il
decreto è pronto e sarà presto discusso: un unico dipartimento
per la cura di casi "assimilabili"
Droga, alcol e malattie mentali ecco il piano
di Fini e Sirchia
I privati coinvolti nella gestione.
Posti riservati per i casi complessi nei reparti psichiatrici
MARIO REGGIO
ROMA - Tossicodipendenti,
malati di mente, alcolisti, giovani dediti alla cannabis, bulimici e
anoressici, bimbi alle prese con i problemi della crescita e le persone
schiave del gioco d´azzardo. Tutti insieme in un unico e grande
Dipartimento territoriale, «per il trattamento, il reinserimento
e la prevenzione dei problemi correlati all´uso delle sostanze
psicotrope legali e illegali, e per i comportamenti assimilabili(disturbi
dell´alimentazione e gioco d´azzardo). Il centro-destra
l´aveva annunciato: sulle droghe si cambia rotta. Una scelta strategica
confermata ieri anche dal vicepremier Gianfranco Fini e dal ministro
della Salute Girolamo Sirchia. Hanno solo omesso di dire quale decreto
il governo è pronto a mettere sul piatto. In realtà il
progetto del decreto è pronto. Manca il parere del Consiglio
Superiore di Sanità, della Conferenza Stato-Regioni e delle commissioni
parlamentari. Ma si tratta solo di pareri non vincolanti e il governo
Berlusconi ha dimostrato di non aver remore nell´uso delle deleghe
e dei decreti.
Ecco che cosa contiene il testo del decreto: il grande Dipartimento,
oltre ai vecchi Sert, comprenderà «anche l´area della
Salute Mentale e quella Materno-Infantile - recita l´articolo
uno - al fine di costruire progetti comuni e coerenti, in particolare
sulle aree di confine, quali alcolismo, adolescenza, doppie diagnosi,
disturbi dell´alimentazione e gioco d´azzardo, e ottimizzare
le risorse». Come funzionerà il Dipartimento? Dipenderà
dalla Asl, ma le decisioni «operative e decisionali» verranno
prese anche dal «privato sociale riconosciuto, dalle Associazioni
di volontariato e dalle Associazioni delle famiglie». Tutti assieme
appassionatamente: familiari dei tossici, dei malati di mente, degli
alcolisti, dei bimbi un po´ problematici. Ma non basta. Il direttore
generale della Asl avrà cura di nominare un coordinatore «scelto
tra tutte le realtà che lo costituiscono». E in nome della
libertà di scelta, ma senza alcun fondamento scientifico né
medico, «è garantita al cittadino e alla sua famiglia la
scelta dei programmi riabilitativi di qualunque tipo e presso qualunque
struttura autorizzata su tutto il territorio nazionale». Dove
potranno disintossicarsi i malati? Ci penseranno i Sert, assieme però
al solito privato sociale, «che dovranno assicurare un´unità
funzionale dedicata ai trattamenti di disintossicazione, domiciliari,
ambulatoriali e residenziali». Sono previsti anche ricoveri in
strutture private che svolgono programmi di «comunità breve».
Per i casi più complessi «deve essere prevista una riserva
di posti nei reparti di Diagnosi e Cura Psichiatrici».