ELOGIO
DELLA DIVERSITA'-
L'Unità Del 23 Novembre 2002
Psichiatria Democratica è nettamente contraria
alla proposta di leggeBurani-Procaccini (Forza Italia) che nei fatti abroga
la legge di riformapsichiatrica (180/78), riapre i manicomi ed annulla
le libertà individuali.
La legge 180 è patrimonio collettivo del nostro Paese e lariproducibilità
delle esperienze che ne derivano le assegnano un peso scientificoinnegabile,
d’importanza internazionale, forte delle migliaia di praticherealizzate
su tutto il territorio italiano.
Ciononostante, ci ritroviamo, ancora oggi, a registrare e contrastare
tentativi didelegittimazione e/o di banalizzazione del lavoro di quegli
operatori, i quali, incollaborazione con amministratori, volontari, intellettuali,
operatori scolastici,medici di base, familiari, gruppi di auto- aiuto,
cooperative sociali, semplicicittadini sensibili alla sofferenza degli
altri, si sono impegnati nel costruireservizi psichiatrici dignitosi,
vicino alla gente, rispettosi dell’Altro, delsuo diritto ad essere
“diverso”.
La proposta di legge di controriforma presentata dall'onorevole forzista,
indiscussione alla Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera
dei Deputati,rappresenta l'ultimo tentativo di ricacciarci negli anni
bui della custodia edell’espulsione. Questa, dunque, non è
da considerarsi un’iniziativaisolata, ma deve essere inserita nel
“clima” di questi nostrigiorni.
Ci riferiamo da un lato al contesto politico- economico in cui la pdl
viene inseritae dall'altro alla modalità "tecnica"
con la quale essa viene presentata.
Ma andiamo per ordine.
Il contesto generale: è il comune denominatore che lega la compaginegovernativa
ovvero il bisogno assoluto - e l’illusione- di rispondere aibisogni,
introducendo, soltanto per i cittadini meno garantiti, regole forti.
Prendiamone una, a caso.
La legge Bossi- Fini sull'immigrazione: il nuovo manifesto del razzismo,
antagonistadi quella consapevolezza civile che è cresciuta e si
è coagulata negli ultimitrent’anni in Italia intorno alle
parole accoglienza, tolleranza, asilo,comprensione. In questa logica le
pratiche d’inclusione vanno bandite.
La "diversità" è vista e trattata non
come risorsacollettiva, non come arricchimento di una comunità,
ma solo come pericolosità:un problema da cancellare.
Una posizione fortemente caratterizzata dalla ideologia dell’esclusione.
Il contesto particolare: la risposta al disagio psichicodelle persone
e dei loro familiari è la semplificazione dell’offerta: lacustodia,
nelle sue diverse forme ed articolazioni.
E' troppo complicato e faticoso fare- pensare- fare.
E' troppo lontano dai proponenti di questo disegno di legge promuovere
lo sviluppo dipratiche territoriali con risorse adeguate per borse di
lavoro, gruppi appartamento,centri diurni, centri sociali, assistenza
domiciliare e servizi di salute mentalefunzionanti 24 ore su 24: questi
sì sostegni concreti alle famiglie che vivono concongiunti ad "alto
carico".
E' meglio, perciò, - pensa il Partito del “Presidenteoperaio”-
tagliar corto.
E' meglio rinchiudere. In che modo?
Con i ricoveri di polizia, denominati ASO, (articolo 7 comma 2):"...consistono
inaccertamenti, visite e trattamenti terapeutici effettuati al domicilio
a cura del CSMe con la collaborazione delle Forze dell'Ordine”.
Chi ha scritto questa proposta è a conoscenza che in più
parti del Paesel’assistenza domiciliare si realizza in maniera assolutamente
routinaria, daparte d’infermieri e medici? Ha conoscenza che terapia
- quale che sia - nonsi sposa mai con polizia? Cosa c’entra la sofferenza
con l'ordinepubblico?
E poi le risorse: la Burani-Procaccini destina i pochi soldi disponibili
allarealizzazione di residenze e servizi ospedalieri dove rinchiudere
tutte lediversità/difficoltà: matti, anziani, tossicodipendenti,
alcolisti:"art.5,inserimento volontario o obbligatorio (sic);
art.6, organizzazione del servizioOspedaliero: "aree di degenza
per acuzie...postacuzie...riabilitazione precoce…subacuzie”.
Sono proposte che denotano una totale ignoranza dei bisogni reali dell'utenzanonché
delle conoscenze scientifiche più elementari. Non ultimo, sempreall'art.
6 viene proposta la riesumazione dei Pronto Soccorso psichiatrici.! E
poialtri assurdi aspetti, che non hanno nessun riscontro né nelle
praticheterritoriali, né nei saperi di tipo squisitamente giuridico:
dai TrattamentiSanitari Obbligatori Urgenti, fino alla proposta di affiancare
il Giudice Tutelare daun medico ed un familiare per la valutazione e la
convalida degli ASO e dei TSO (conquali conoscenze e per quali fini?):
una prevaricazione intollerabile.
Si giunge così all'articolo 12 il quale prevede che" gli
edifici degli ex ospedalipsichiatrici sono utilizzati per la realizzazione
di strutture a favore delle personeaffette da disturbi mentali”
.Pauca verba sufficiunt...
E’ paradossale constatare che si vuol abrogare la legge “180”,
quando questa, a distanza di oltre ventiquattro anni dalla suaentrata
in vigore, non è stata pienamente applicata su tutto il territorionazionale.
Interessi delle cliniche private, lobbies corporative di professionisti,inerzie
colpevoli di amministratori conniventi, in molte realtà del nostro
Paese-e non solo al Sud- continuano a depauperare i servizi pubblici di
risorse,essenziali per dare risposte adeguate alle necessità degli
utenti. Eppure, inbarba ad un misero 2-3% del bilancio di una ASL destinato
alla psichiatria, ad ontadi speculatori senza scrupoli arrichitisi sulla
sofferenza dei più deboli, sicontano a migliaia le esperienze positive
in salute mentale, nel segno dell’ascolto, dell’accoglienza,
dell’emancipazione di utenti ed operatori,contro ogni forma di esclusione.
Esperienze che necessitano di risorse concrete, umane e finanziarie e
non della vuota ideologia della separazione, della “difesa della
società dal mattopericoloso”, per andare avanti.
Quello che chiediamo a tutti i cittadini è di non lasciarci soli
in questabattaglia che non riguarda soltanto gli addetti ai lavori o i
soli utenti ed i lorofamiliari, bensì tutti coloro che dalle pratiche
di salute mentale territoriale edalla scienza si aspettano risposte, non
sbarre!
Dott.Emilio Lupo-Segretario
Nazionale di Psichiatria Democratica
Dott.Rocco Canosa-Presidente Nazionale di
PsichiatriaDemocratica |