PSICHIATRIA DEMOCRATICA

MERCOLEDÌ 21 APRILE 2004 *La Commissione boccia il testo Burani*

La Commissione Affari sociali si spacca sull'ultimo testo Burani Procaccini e ne boccia l'adozione quale testo base. www.itaca.coopsoc.it Prosegue con sempre maggiore fatica l'iter per la riforma della legge Basaglia in Commissione XII Affari sociali.

Nel corso della riunione in sede referente, svoltasi nella giornata di ieri, si è palesata per l'ennesima volta una forte contrarietà da parte delle forze politiche presenti ad adottare l'ultima versione del testo proposto dal relatore, on. Maria Burani Procaccini (Fi), quale testo base. Forti perplessità sono state espresse da Marida Bolognesi (Ds), la quale ha ricordato "che in sede di Comitato ristretto erano già emersi problemi di fondo -si legge nel resoconto della seduta di ieri- su cui erano stati espressi dubbi, perplessità e contrarietà".

L'on. Bolognesi ha inoltre sollevato "il problema del percorso procedurale da seguire ai fini del prosieguo dell'iter del provvedimento".

Giovanni Mario Salvino Burtone (Margherita) ha "considerato che quello predisposto dal relatore è un nuovo testo rispetto a quello proposto tempo addietro" ed ha affermato di ritenere "fondamentale acquisire su tale testo l'orientamento delle associazioni dei familiari dei soggetti affetti da patologie mentali attraverso l'audizione informale dei rappresentanti di dette associazioni, ricordando di avere già avanzato una richiesta in tal senso".

Donato Renato Mosella (Margherita) ha sottolineato "come non appaia un mistero che procedere all'adozione come testo base per il seguito dell'esame del testo predisposto dal relatore sottenda un'azione improntata ad un intento ideologico". Al riguardo ha osservato "che si tenta di superare, attraverso un colpo di mano, gli effetti della disciplina introdotta con la legge n. 180 del 1978, realizzando una controriforma che configura un atto grave da arginare".

Mosella ritiene inoltre "che sia mancata una discussione sufficientemente ampia, anche a fronte del dibattito esistente sulla materia nell'ambito delle stesse componenti della maggioranza e degli orientamenti manifestati dallo stesso ministro Sirchia".

Augusto Battaglia (Ds) "rileva che il sottosegretario Guidi, alcuni giorni fa, a Cernobbio, quindi in sede pubblica, ha manifestato l'intento di dimettersi qualora fosse approvato il testo predisposto dal relatore. A fronte di un pronunciamento ufficiale del Governo, attraverso un sottosegretario, ritiene necessario capire quale sia l'orientamento dello stesso esecutivo, anche ai fini di un corretto rapporto tra Governo e Parlamento". Che dire? La caparbietà con cui il relatore intende procedere per riformare la legge 180 pare non avere limiti, tantomeno tenere in debito conto le fortissime contrarietà emerse non solo dalle Associazioni dei familiari, dagli psichiatri, dagli operatori del settore, dalle Cooperative sociali, dalle forze politiche non solo di opposizione ma anche in seno alla stessa maggioranza. Contrarietà emerse ogni volta che il relatore ha posto in discussione una nuova proposta di legge (e non si contano più le pdl presentate dall'on. Burani Procaccini dal 2001 a oggi, senza tenere conto delle altre pdl). Contrarietà emerse in maniera netta anche per questo ultimo, in ordine di tempo, tentativo di colpo di mano, e che hanno portato personalità del Governo più che autorevoli, il ministro alla Salute Girolamo Sirchia ed il sottosegretario Antonio Guidi a ri-affermare in più occasioni e pubblicamente che la legge 180 non va riformata e ad esprimere il più netto rifiuto, anche a livello politico, alla pdl Burani Procaccini.

L'on. Burani Procaccini va avanti invece per la 'sua' strada, tanto che ha chiesto ieri alla Commissione di adottare la pdl quale testo base. Richiesta che ha suscitato fortissime contrarietà. Il procedimento per la riforma della legge 180 denota un accanimento, a dir poco ossessivo, nel volere a tutti i costi riformare una legge dello Stato che ha portato, nel lontano 1978, ad un vero e proprio balzo verso la civiltà. Una legge sostenuta a spada tratta dal ministro Sirchia e dal sottosegretario Guidi,che hanno dichiarato che indietro non si torna, che la 180 va applicata, che è una buona legge. Entrambi si sono schierati apertamente contro questo tentativo di contro-riforma.

Se il ministro Sirchia sostiene la necessità di dare seguito al dettato della legge 180, il sottosegretario Guidi sottolinea che la proposta di legge per la riforma della Basaglia non è una proposta del Governo e che, nel caso dovesse essere adottata quale testo base, sarebbe pronto a dimettersi. E' dal maggio del 2001 che l'on. Burani Procaccini di Forza Italia procede nonostante le fortissime contrarietà e perplessità interne al Governo e a Forza Italia stessa. Davvero numerose le versioni della pdl C.174 predisposte fino a oggi, ovvero 'Burani Procaccini', poi le varie Cé, Bertinotti e quante altre ancora. La discussione procederà oggi pomeriggio in sede referente. Qui di seguito il resoconto integrale dei lavori in Commissione di ieri, tratto dal sito web della Camera. Fabio Della Pietra Ufficio stampa Cooperativa Itaca - Pordenone Prot. 805

Prevenzione e cura malattie mentali. C. 152 Cè, C. 174 Burani Procaccini, C. 844 Cento, C. 2998 Moroni, C. 4420 Lucchese, C. 4701 Lucchese, petizione n. 23 del 2001.

(Seguito dell'esame e rinvio). La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 marzo 2004.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che, a conclusione dei lavori del Comitato ristretto, il relatore ha elaborato una nuova proposta di testo da adottare come testo base. Maria BURANI PROCACCINI (FI), relatore, propone di adottare come testo base per il seguito dell'esame il testo da lei predisposto, già sottoposto alla valutazione del Comitato ristretto. Manifesta peraltro fin da ora la propria disponibilità alla fissazione di un termine di tempo significativamente ampio per la presentazione di emendamenti, nonché allo svolgimento di un'audizione informale di rappresentanti delle regioni, audizione già sollecitata nell'ambito del Comitato ristretto.

Marida BOLOGNESI (DS-U), pur comprendendo le ragioni sottese alla proposta del relatore di procedere all'adozione del testo base, ricorda che in sede di Comitato ristretto erano già emersi problemi di fondo su cui erano stati espressi dubbi, perplessità e contrarietà. Pur evitando di affrontare le questioni nodali sollevate dal provvedimento, in particolare in ordine all'adeguatezza o meno delle modalità con le quali si propone di affrontare le patologie connesse alla salute mentale e l'inquadramento della stessa salute mentale nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza, solleva il problema del percorso procedurale da seguire ai fini del prosieguo dell'iter del provvedimento. Al riguardo, reputa dirimente lo svolgimento dell'audizione informale dei rappresentanti delle regioni. Ciò al fine di acquisire, prima di procedere all'adozione del testo base, l'orientamento delle regioni medesime ed appurare se le disposizioni contenute in quel testo possano eventualmente confliggere con le competenza regionali. Precisa, peraltro, che a tale ipotesi non si riconnette alcun intento ostruzionistico, quanto piuttosto la volontà di appurare se ci si muova sulla strada giusta. Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che la questione posta dal deputato Bolognesi era già stata oggetto di valutazione nell'ambito del Comitato ristretto e che l'orientamento emerso era nel senso di procedere allo svolgimento dell'audizione informale dei rappresentanti delle regioni dopo l'adozione del testo base, affinché il Pag. 100 confronto potesse svolgersi più utilmente. Fa peraltro presente che il relatore ha manifestato la propria disponibilità in ordine alla fissazione di un congruo termine di tempo per la presentazione di emendamenti, che potranno eventualmente tenere conto di quanto emergerà dall'audizione delle regioni. Francesco Paolo LUCCHESE (UDC), in relazione anche a talune critiche mosse alle proposte di legge da lui presentate in tema di salute mentale, fa presente di aver inteso in tal modo fornire un contributo costruttivo al confronto tra le parti. Concorda quindi con la proposta di procedere all'adozione del testo base, al quale ciascuno potrà presentare gli emendamenti che riterrà opportuni. Marida BOLOGNESI (DS-U) chiede precisazioni in ordine alla trasmissione alle regioni del testo in esame.

Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che alle regioni verrà trasmesso il testo adottato come testo base per il seguito dell'esame e che, una volta svolta l'audizione informale dei rappresentanti delle regioni, si procederà alla fissazione del termine per la presentazione di emendamenti. Giovanni Mario Salvino BURTONE (MARGH-U), considerato che quello predisposto dal relatore è un nuovo testo rispetto a quello proposto tempo addietro, ritiene fondamentale acquisire su tale testo l'orientamento delle associazioni dei familiari dei soggetti affetti da patologie mentali attraverso l'audizione informale dei rappresentanti di dette associazioni, ricordando di avere già avanzato una richiesta in tal senso. Ciò in considerazione del diretto interesse che riveste per i familiari dei malati il provvedimento. Osserva quindi che se esiste una sensibilità di natura istituzionale nei confronti delle regioni, sarebbe sbagliato non dar prova di analoga attenzione nei confronti delle associazioni dei familiari, che non possono essere trascurate, rilevando che non tener conto di tale esigenza rappresenterebbe un ulteriore segnale da parte del relatore di voler procedere come se il testo da lei predisposto non fosse perfettibile. Giuseppe PALUMBO, presidente, pur concordando sull'interesse che il provvedimento riveste per le famiglie dei malati, ricorda che i rappresentanti delle associazioni dei familiari sono già stati auditi. Rileva peraltro che l'acquisizione dell'orientamento delle regioni è volto ad appurare che il testo non presenti problemi in ordine alla ripartizione di competenze prevista dal Titolo V della parte seconda della Costituzione. Fa infine presente che il relatore ha già fatto intendere di non reputare che il testo da lei predisposto non possa essere soggetto a modifiche e che presumibilmente tutte le parti politiche presenteranno i propri emendamenti. Non vi è pertanto la volontà di far prevalere una determinata tesi. Giovanni Mario Salvino BURTONE (MARGH-U) ribadisce la necessità di audire su un testo del tutto nuovo i rappresentanti delle associazioni dei familiari dei malati, che sono i diretti interessati al testo stesso. Giuseppe PALUMBO, presidente, rileva ulteriormente che ogni parte politica potrà presentare propri emendamenti e che l'audizione dei rappresentanti delle regioni è motivata da ragioni di costituzionalità. Piergiorgio MASSIDDA (FI) ritiene l'esigenza manifestata dal deputato Burtone senz'altro meritevole di attenzione. Osserva peraltro che procedere all'adozione di un testo base su cui procedere ad un confronto concreto sia importante anche nell'interesse delle associazioni dei familiari e che pertanto la proposta avanzata dal relatore non è in contrasto con quanto evidenziato dal deputato Burtone. Donato Renato MOSELLA (MARGH-U) sottolinea come non appaia un mistero che procedere all'adozione come testo Pag. 101 base per il seguito dell'esame del testo predisposto dal relatore sottenda un'azione improntata ad un intento ideologico. Al riguardo, osserva che si tenta di superare, attraverso un colpo di mano, gli effetti della disciplina introdotta con la legge n. 180 del 1978, realizzando una controriforma che configura un atto grave da arginare. Ritiene inoltre non si sia proceduto a tutti gli opportuni approfondimenti con le associazioni interessate e con i gruppi parlamentari e che sia mancata una discussione sufficientemente ampia, anche a fronte del dibattito esistente sulla materia nell'ambito delle stesse componenti della maggioranza e degli orientamenti manifestati dallo stesso ministro Sirchia. Pur volendo evitare strumentalizzazioni, reputa tuttavia una forzatura non porre in essere un adeguato confronto su un testo profondamente cambiato rispetto alla precedente bozza di testo, adombrando che il relatore non intenda tenere nel debito conto la fortissima contrarietà dell'opposizione. Rilevato che la richiamata legge n. 180 deve essere difesa e non modificata, ritiene non serva operare forzature e che il confronto con i rappresentanti delle regioni e delle famiglie renderebbe possibile una migliore definizione del provvedimento. Nel riservarsi di svolgere un ruolo incisivo al fine di evidenziare i limiti del testo predisposto dal relatore, manifesta contrarietà alla proposta di procedere all'adozione di quel testo come testo base per il seguito dell'esame. Giuseppe CAMINITI (FI), rilevato che il provvedimento, già da molto tempo all'esame della Commissione, risponde all'intento di migliorare gli strumenti legislativi esistenti, concorda sulla proposta di procedere all'adozione del testo base e quindi all'audizione informale dei rappresentanti delle regioni ed alla fissazione del termine per la presentazione di emendamenti. Giuseppe PALUMBO, presidente, considerato che vi sono diverse richieste di intervento, fa presente che alle 12.30, ora in cui è previsto lo svolgimento della riunione del Comitato dei nove delle Commissioni riunite II e XII per l'esame degli emendamenti al provvedimento concernente il divieto delle pratiche di mutilazione sessuale, si procederà alla votazione per l'adozione del testo base. Giuseppe PETRELLA (DS-U) invita la presidenza a non fissare un termine per la votazione, atteso il diritto di ognuno di esprimersi in sede di dichiarazione di voto. Giuseppe PALUMBO, presidente, ribadisce che alle 12.30 si passerà alla votazione. Marida BOLOGNESI (DS-U) osservato che nessuno pensa non si debba procedere alla votazione, ritiene tuttavia corretto consentire lo svolgimento delle dichiarazioni di voto. Precisa peraltro di aver inteso in precedenza intervenire sull'ordine dei lavori ed infatti di aver posto il problema delle modalità con le quali procedere, senza affrontare il merito delle questioni poste dal provvedimento. Osservato che ai fini della predisposizione delle proposte emendative non si può prescindere dall'acquisizione degli orientamenti delle regioni e delle associazioni delle famiglie, si sofferma sulle ragioni di contrarietà all'adozione come testo base per il seguito dell'esame del testo predisposto dal relatore. In proposito rileva che a quel testo è sottesa un'idea erronea del malato come sicuramente pericoloso e da emarginare, alla cui famiglia assicurare misure di contenimento. Sottolinea quindi come molto ci sia invece da fare sul terreno dell'emergenza, della presa in carico e del reinserimento del malato e come appaia necessario approfondire il tema del ricorso alle cure farmacologiche, che non appare affrontato in maniera adeguata, anche in considerazione delle nuove possibilità di cura. Nel ritenere superata la discussione sulla legge n. 180 del 1978, reputa invece nuove ed urgenti le questioni inerenti all'attuazione di progetti obiettivo sulla salute mentale, con il concorso delle Pag. 102 regioni, nonché del rapporto con i livelli essenziali di assistenza. In quest'ottica, considera non convincente l'approccio culturale che ispira il testo predisposto dal relatore, che non aiuta a capire la realtà dei nuovi bisogni e non tiene conto dei nuovi mezzi terapeutici. Ribadisce pertanto la propria contrarietà a procedere all'adozione del testo base prima di un confronto con i rappresentanti delle regioni e delle associazioni dei familiari, e senza aver acquisito la posizione del Governo, al cui interno sono peraltro emersi orientamenti diversi. Augusto BATTAGLIA (DS-U), considerato che vi sono diverse richieste di intervenire nel dibattito e stante il previsto svolgimento della riunione del Comitato dei nove delle Commissioni riunite II e XII, invita la presidenza a fornire chiarimenti in ordine alle modalità di votazione per l'adozione del testo base. Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che l'adozione nella seduta odierna del testo base per il seguito dell'esame era stata convenuta in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Augusto BATTAGLIA (DS-U) fa presente che si era altresì convenuto con il relatore, oltre al ritorno all'esame del provvedimento in sede referente, lo svolgimento di alcuni ulteriori passaggi che sono invece venuti meno. Con riferimento alla richiesta audizione dei rappresentanti delle regioni, ricorda che il Senato ha approvato un provvedimento di riforma costituzionale che assegna alle regioni stesse competenza esclusiva in materia sanitaria, previsione con la quale l'istituzione di un'Agenzia nazionale per la tutela della salute mentale, disposta con il testo elaborato dal relatore, appare non coerente. Ritiene pertanto che la richiesta di un confronto con le regioni prima di procedere alla votazione per l'adozione del testo base, anche in considerazione della riforma approvata dal Senato, sia tutt'altro che fuori luogo. In secondo luogo, rileva che il sottosegretario Guidi, alcuni giorni fa, a Cernobbio, quindi in sede pubblica, ha manifestato l'intento di dimettersi qualora fosse approvato il testo predisposto dal relatore. A fronte di un pronunciamento ufficiale del Governo, attraverso un sottosegretario, ritiene necessario capire quale sia l'orientamento dello stesso esecutivo, anche ai fini di un corretto rapporto tra Governo e Parlamento. Ricordato inoltre che i rappresentanti delle associazioni delle famiglie avevano chiesto di essere ascoltate nell'ambito di un'audizione informale prima dell'adozione del testo base, osserva che non tenere conto di tale richiesta sarebbe una responsabilità della maggioranza e del relatore. Ritiene inoltre che la maggioranza e l'intera Commissione non possano non acquisire l'orientamento del Governo, stante anche quanto affermato dal sottosegretario che ha la delega sulla materia. Propone pertanto di sospendere la discussione e che si proceda, in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ad individuare le modalità con le quali procedere all'audizione delle regioni e delle associazioni dei familiari, nonché ad appurare la posizione del Governo. Una volta conseguiti tutti gli elementi di valutazione, si potrà arrivare ad una decisione consapevole, laddove, altrimenti, si attuerebbe una grave forzatura a cui potrebbero ricondursi intenti elettoralistici. Invita pertanto, conclusivamente, a riflettere sulle argomentazioni esposte. Giuseppe PALUMBO, presidente, ritiene si debba a questo punto procedere alla prevista riunione del Comitato dei nove delle Commissioni riunite II e XII, per poi riprendere la discussione del provvedimento in materia della prevenzione e cura delle malattie mentali al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea. Augusto BATTAGLIA (DS-U) ritiene non condivisibile la proposta del presidente di riprendere i lavori al termine Pag. 103 della seduta dell'Assemblea, facendo presente che la propria parte politica sarà impegnata in un'importante riunione di gruppo. Giuseppe PETRELLA (DS-U) osserva che la discussione del provvedimento in esame non riveste un'urgenza tale da giustificare la ripresa serale della seduta. Marida BOLOGNESI (DS-U) obietta che il calendario dei lavori della Commissione non prevede la ripresa dei lavori al termine dei lavori dell'Assemblea. Rosy BINDI (MARGH-U) fa presente che nella serata di oggi sono previste importanti riunioni di gruppo nonché sedute di Commissioni di inchiesta e che non vi è un'urgenza che imponga la ripresa serale della seduta. Propone pertanto che le modalità di prosieguo dell'esame del provvedimento in materia di prevenzione e cura delle malattie mentali sia oggetto di una riunione, appositamente convocata, dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi. Giuseppe PALUMBO, presidente, in considerazione della richiesta del deputato Bindi rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta ed avverte che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è convocato al termine della prevista riunione del Comitato dei nove delle Commissioni riunite II e XII. La seduta termina alle 12.45.