CIDI di NAPOLI invita
i partiti,
i sindacati, le associazioni professionali e culturali ad un confronto aperto:
ciascuno si assuma, per la parte che gli compete, la responsabilità di sostenere
una scuola che cresca e non si lasci annientare dalla svolta conservatrice.
SALA S. CHIARA - P.ZZA DEL
GESU’ - NAPOLI
INCONTRO-DIBATTITO
INTERVENTO
di FRANCO FRABBONI, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione -
Università degli studi di Bologna
INTRODUZIONE
di Adriana
Tocco e Annamaria Palmieri del Cidi di Napoli
Il
Cidi di Napoli denuncia
la filosofia complessiva del progetto Moratti - Bertagna,
che destruttura il sistema scolastico ed apre la strada alla fine della scuola
come luogo deputato alla formazione e allo sviluppo del pensiero libero e
critico.
La
scuola di Berlusconi infatti è messa alla pari con le più svariate forme dell’extrascuola,
dalle parrocchie ai centri sportivi, dalle botteghe artigiane alle imprese:
ha meno tempo per formare e più burocrazia per certificare.
In
questa scuola del “realismo” che conserva l’esistente il Cidi individua un
grave pericolo per la democrazia e per
il futuro delle nuove generazioni.
contro
la marginalizzazione della scuola come luogo unitario della formazione del
cittadino
contro
un pragmatismo che salvaguarda il mondo che c’è e rinunzia alla costruzione
del mondo possibile
contro il rovesciamento del pensiero di don Milani,
utilizzato strumentalmente nel documento Bertagna per ribadire il mantenimento
delle disuguaglianze sociali
contro
un’idea della scuola soggetta agli imperativi del sistema tecnocratico ed
economico
contro
l’invito alle scuole a farsi “imprenditrici” del sapere: la cultura non si
svende né si vende
contro
lo svuotamento della funzione docente ridotta a mero filtro di “competenze”
e conoscenze tecniche acquistate altrove
contro la riproposizione, di triste
memoria, della religione cattolica come disciplina tra le discipline (pur
ridotte di numero)
contro
l’utilizzazione delle differenze di censo, di estrazione sociale, di cultura
come strumento di divisione.
Il Cidi rivendica
la centralità della scuola
come luogo di formazione;
la gratuità del sapere;
il ruolo della scuola pubblica
laica e plurale come garanzia di equità e democrazia;
il riconoscimento della professione
docente che si realizza soprattutto nella qualità del rapporto educativo e
formativo con gli studenti.
Il Cidi invita
i partiti, i sindacati, le
associazioni professionali e culturali ad un confronto aperto: ciascuno si
assuma, per la parte che gli compete, la responsabilità di sostenere una scuola
che cresca e non si lasci annientare dalla svolta conservatrice.