PSICHIATRIA DEMOCRATICA

 

Cronaca del primo incontro del Laboratorio per le Città Sociali.

 

Prima, affollata, riunione aperta del "Laboratorio per le città sociali". Nella sede della CGIL Funzione Pubblica di Napoli, i promotori dell’iniziativa (Psichiatria Democratica campana, Magistratura Democratica sez. Napoli, CGIL - FP e Cantieri Sociali Napoli) hanno illustrato idee e progetti ai rappresentanti di numerose associazioni, ad operatori della ricerca e della cultura, a singoli cittadini che da anni operano in città ed in provincia.

L’invito - ha detto Emilio Lupo, Segretario nazionale di Psichiatria Democratica, introducendo i lavori – è rivolto a tutti coloro che, partendo dal proprio ambito professionale, come dal volontariato o da altre spinte motivazionali, ogni giorno si confrontano e faticano per delineare una gamma di interventi in grado di favorire e fare avanzare un protagonismo reale in questa città: la società diffusa che si organizza per promuovere politiche per l’inclusione. Non si tratta, ha continuato Lupo, di razionalizzare l’esistente, ma di trovare strumenti e metodi perché le tante esperienze diffuse sul territorio possano al meglio esprimersi e conquistare una loro valenza, spazi di agibilità che promuova emancipazione e la libertà dal bisogno. In tal senso, punto centrale per il Laboratorio è e resta il tema della Sicurezza, anzi dell’Insicurezza, di quali pratiche insomma e quali politiche solidali siano da mettere in campo per promuovere i diritti di cittadinanza di coloro che non ce la fanno da soli.

Andrea Morniroli, a nome dei Cantieri Sociali, ha sottolineato che il problema è creare comunicazione tra coloro che operano nel sociale. Bisogna superare l‘ottica del contro e trovare forme per radicarsi sul territorio e risperimentarsi sulle pratiche quotidiane. Insufficiente è per Morniroli ancora la comunicazione, ma non c’è da meravigliarsene perché fare rete è faticoso ed impone a ciascuno di rinunciare a una parte di sé.

Aldo Policastro, Segretario della sezione napoletana di Magistratura Democratica, ha effettuato una severa analisi della situazione sociale verificabile oggi a Napoli. In città - ha detto- si sono inseguiti più i salotti che la città operosa, la quale fa fatica a rappresentare il proprio punto di vista nelle scelte che contano.

Tra i primi a rispondere all’appello del Laboratorio, il "maestro di strada" Marco Rossi - Doria , che ha ricordato come in Italia gli adolescenti che abbandonano la scuola siano ancora 120mila e che a Napoli e provincia ammontano a più di diecimila.

Rossi-Doria si è detto preoccupato per i segnali fin qui lanciati dall’Amministrazione cittadina: l’assessorato alle politiche sociali- che ha molto e ben operato negli anni addietro- è privo di titolare. Un laboratorio sociale - ha continuato - è importante come confronto nel merito delle buone pratiche reciproche. Ci vuole una cultura dell’ascolto ed è bene individuare un tema: quello proposto, della sicurezza-insicurezza delle persone, è condivisibile.

Rosetta Papa, ginecologa e responsabile di un’unità materno-infantile della periferia nord di Napoli, aderendo con entusiasmo all’iniziativa perché fuori dai rituali dei gruppi chiusi ed autoreferenziali, si è detta molto preoccupata per la salute delle donne napoletane. E’ tempo di una interpretazione politicamente e socialmente più alta del ruolo della donna e della differenza di genere. Bisogna - ha aggiunto - decodificare i bisogni e sfruttare i saperi, perché, purtroppo, quando si parla di esclusione sociale e di insicurezza le prime a pagare sono le donne.

Attuare una politica sanitaria veramente democratica significa fare prevenzione. Le istituzioni - ha concluso- devono guardare in maniera più concreta ai bisogni reali e primo fra tutti quello della salute.

Numerose le adesioni al primo appello del Laboratorio, del quale tutti hanno apprezzato l’apertura, la possibilità di spazio autentico di discussione e di elaborazione che esso mette a disposizione.

Una novità assoluta. Non solo a Napoli.

Numerosi gli interventi. Patrizia Ciotola, operatrice di Scampia, ha proposto di iniziare creando piccole reti di comunicazione tra territori attigui. Peppe Marmo, che opera a ridosso del centro storico, ha messo l’accento sul degrado in cui versano certe aree della città e si è detto d’accordo sull’idea del Laboratorio e sulle prospettive che possono delinearsi.

Sasà Di Fede, che opera a Valle di Maddaloni, ha riferito del suo piccolo grande esempio di città sociale: a fare parte del nostro coordinamento - ha detto - vi è il Comune che tiene conto del parere di tutti gli altri soggetti. Secondo Di Fede le pratiche fanno la differenza, non le etichette.

Nicola Vetrano, del circolo Salvador Allende, ha riferito del lavoro che si deve fare nel popoloso quartiere di San Carlo Arena, partendo dalla destinazione da dare all’ex O.P. L. Bianchi che - a suo parere – dovrebbe essere destinato a un fine integrato ed integrabile con la vita di quella popolazione.

Gianni Balestrucci, ingegnere, che fa parte dell’associazione CREARE, ha illustrato invece l’importanza dell’urbanistica nella realizzazione di città davvero sociali. A San Giovanni a Teduccio – ha raccontato - stiamo trasformando un deposito in un centro sociale. Viviamo di concretezza ed abbiamo bisogno di cose concrete.

Bruno Romano, tecnico della riabilitazione, ha sottolineato l’importanza delle buone pratiche e la grande valenza delle esperienze che dal basso creano alleanze tra soggetti diversi.

Lele Gargiulo, operatore sociale, ha evidenziato l’importanza dei temi connessi alle trasformazioni strutturali del mercato del lavoro nella costruzione di percorsi di emancipazione e di contesti sociali più a misura d’uomo.

E Maria Aiello, maestra elementare impegnata nel progetto Chance, ha aderito all’iniziativa proponendo una cordata di associazioni che facciano da traino l’una con le altre.

Hanno aderito all’iniziativa, tra gli altri, Aurelio Caruso, Cesare Moreno, Fausto Rossano, Emilia D’Antuono, Attilio Wanderlingh, Antonio Ferrara e gli operatori delle associazioni "Camper", Casa dello scugnizzo, Aquilone, A.D.I. 27 gennaio, Mai più soli, Vocinsieme ,UNPIS e tanti, tanti altri .

Ha presieduto Gaetano Placido della CGIL FP di Napoli, naturalmente attiva sui temi sociali ed in particolare su quelli relativi alle fasce più deboli della popolazione, e per ciò tra i promotori del Laboratorio.

L’appuntamento, ha concluso Lupo, è per settembre con un nuovo incontro del Laboratorio sul tema: " Insicurezza e sicurezze sociali".