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PSICHIATRIA DEMOCRATICA |
ONLUS
COMUNICATO STAMPA
La pelle delle persone è
delicata e sensibile; non è un’autostrada dove si può scorazzare a 200Km
all’ora senza fermarsi al casello per pagare il pedaggio,e per questo va rispettata.
In riferimento agli articoli
dell’8 gennaio 2004,apparsi su “La Gazzetta del Mezzogiorno” e su “Nuova
Basilicata”, Psichiatria Democratica stigmatizza in modo chiaro e netto gli
atteggiamenti dell’informazione pubblica che nel denunciare un disservizio o
una situazione di malasanità strumentalizza e
criminalizza il disagio psichico e chi ne è portatore,arrecando gravissimo
danno non solo alla dignità della
persona in questione ma a tutte le persone che malauguratamente, e non per
colpa loro, sono affette da sofferenza psichica.
Persone che, sempre, non
hanno la possibilità di difendersi né legalmente, né moralmente,persone che
pagano in modo addizionale sulla propria pelle il dolore della sofferenza
psichica e quello della strumentalizzazione che altri ne fanno.
Nello specifico, negli
articoli pubblicati ricorrono le parole:“bloccare il comportamento
violento”;”repentaglio la sicurezza dei cittadini”;”vista la pericolosità del
giovane paziente”;”controllavano…..con i rischi ed i pericoli del
caso”;”intervento limitativo della libertà del paziente”;”tranquillizzare”. E
ancora: “aggredisce per strada”;” già noto alle forze dell’ordine perché con
frequenza aggredisce chiunque gli capiti a tiro”;”guardato a vista”.
Utilizzare in modo ricorrente, e solo, questo
tipo di affermazioni riferendosi alla persona che sta male,rimanda,
nell’immaginario di chi legge,e forse non solo in questi,all’idea di un
delinquente o di un criminale più che all’immagine di una persona che ha
bisogno di un intervento di aiuto sanitario.
Gli articoli non accennano a cure e sofferenza:denunciano
una situazione di malasanità ma non rilevano nessun aspetto
di sofferenza della persona,sofferenza fisica o psichica che sia.
P.D. è contro chiunque utilizza le proprie possibilità senza cognizione di causa
rispetto a ciò che divulga. P.D. è contro chi scrive fornendo per notizie situazioni
che non conosce e che non ha verificato; è contro chi disinforma, all’arma
l’opinione pubblica e crea mostri;è contro chi cita leggi senza neppure
conoscerne i testi.
I due articoli parlano di:
“Centro di Salute Mentale dell’ospedale Psichiatrico di Melfi”;”ricovero di un
paziente presso il CSM di Melfi”;”medico di base.
Irreperibile,però,martedì…giorno di festa”;”situazione che….si ripete con una
certa regolarità”;”interrogativi seri e gravi sulla disorganizzazione”.
Allo stesso modo di uno degli
autori degli articoli, P.D. si chiede seriamente e
gravemente se questo modo di dare le notizie,è un modo anormale o è la
normalità!
Non si sa che gli ospedali
psichiatrici,i manicomi,non esistono più; non si sa che un manicomio non è mai
esistito a Melfi; che il CSM(Centro di Salute Mentale) non è un servizio
ubicato a Melfi e non è un servizio dove si possono ricoverare le persone;che
il DSM (Dipartimento di Salute Mentale) non è un servizio dotato di ambulanza
propria.Non si sa neppure che nei giorni festivi il medico di base è sostituito
dalla continuità assistenziale,guardia medica, non si sa come si effettua un
trattamento sanitario obbligatorio.Gli interrogativi prima di proporli
all’opinione pubblica come notizie certe non è meglio porli prima a se stessi?
Quando non è così è un’altra
storia.
P.D. esprime la propria solidarietà al cittadino di Venosa
e alla sua famiglia che si è trovato involontariamente a fare da tigre per
essere cavalcata; esprime inoltre solidarietà a tutte le persone con disagio
psichico.
P.D. ,come ha più volte dichiarato, è disponibile a
discutere con le rappresentanze dell’informazione del delicato rapporto tra
informazione e pregiudizio convinta del ruolo essenziale che gli organi di informazione possono avere
per una giusta lotta contro il pregiudizio.
Dr.ssa Rosa Giannone
del direttivo nazionale di P.D.