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PSICHIATRIA DEMOCRATICA |
APPELLO PER “MIRAFIORI”
COME RISORSA PER TORINO
La difesa dello stabilimento Fiat Mirafiori non è un
fatto solo “simbolico”. Mirafiori deve restare aperta per cruciali ragioni
economiche che riguardano la nostra area e il Paese. Mirafiori deve restare aperta
perché la città ne ha un vantaggio economico e non perché c’è un problema
sociale. Ma perché ciò si realizzi, lo stabilimento deve essere oggetto di
nuove scelte strategiche che ne prefigurino un vero futuro produttivo. E questo si associa, soprattutto dopo
l’ultima tragedia che ha colpito l’attuale proprietà della Fiat con rischi di
frantumazione della proprietà stessa, all’esigenza che la Fiat resti saldamente
in mani industriali italiane. Si ripropone, quindi, anche il tema delle
eventuali politiche pubbliche a sostegno di tale ipotesi. Se non è così lo
stabilimento di Mirafiori corre il rischio maggiore e l’eventuale scomparsa
della produzione finale di auto da Torino avrebbe effetti di gravissima
portata.
Attorno a questa produzione si è sviluppato un vero e proprio
“distretto dell’auto”, composto da oltre 1.000 aziende, di varia dimensione, ma
tutte portatrici di un patrimonio tecnologico e professionale che ha saputo via
via adeguarsi ai nuovi requisiti del settore. Queste
aziende hanno finora retto di fronte a una parziale delocalizzazione
da Torino della produzione finale, conquistando tra l’altro quote crescenti di
mercato estero: ma non potrebbero reggere di fronte a una scomparsa della
produzione automobilistica torinese. Ma non si tratta solo di questo. La
produzione industriale (di cui, a Torino, l’auto resta una componente decisiva)
rimane l’elemento motore di ogni solido sviluppo economico – anche se il suo
peso occupazionale si riduce.
Il
“terziario avanzato”, la ICT, non sono da sole “l’alternativa” allo sviluppo
industriale, ma hanno con esso un rapporto di stretta complementarietà. Non a
caso, le aziende di tale settore sono oggi in crisi a Torino – dove pure la
loro presenza è forte e diffusa – proprio perché sono entrate in crisi le
produzioni industriali (anche se, oltre a questo, pesano decisioni politiche a
livello nazionale).
Le
Olimpiadi come alternativa all’industria non sono mai state credibili, sono
sicuramente un’importante occasione temporanea di sviluppo; è giunto il tempo
di immaginare e prefigurare cosa potrà accadere dopo il 2006.
Difendere
il futuro produttivo di Mirafiori, dunque, non significa solo la difesa – che
pure è essenziale – dei posti di lavoro di 16.000 lavoratori e del reddito
delle loro famiglie: ma è l’elemento chiave, un aspetto emblematico, della
difesa e ricostruzione delle prospettive industriali della città e con ciò
delle sue prospettive di sviluppo futuro. Vuol dire anche difendere il settore
auto in Italia.
Il
movimento sindacale sta facendo di questo il suo impegno centrale. Ma non
possiamo lasciarlo solo. La Fiat deve
molto a questa città che si aspetta una restituzione in termini di chiari e
precisi impegni industriali. Una Fiat che può proporsi tale impegno solo se
verrà essa stessa salvata da tentazioni di svendita, magari a pezzi, ad altre
case produttrici.
Per
questo, il sistema delle imprese torinesi non può continuare a distinguersi per
l’assenza di idee, proposte e iniziative per difendere il futuro industriale ed
economico dell’area e il sistema finanziario ed economico deve favorire
soluzioni industriali che salvaguardino
il settore auto in Italia.
Ma
è difficile che si producano scelte così importanti e innovative senza una
decisa iniziativa delle istituzioni – da quelle centrali a quelle locali
(Governo, Regione, Provincia, Comuni, a partire dal Comune di Torino). Non
bastano certo le (pur necessarie) forme di solidarietà ed assistenza ai
lavoratori che già da tempo sono colpiti dalla crisi: sono necessari progetti e
iniziative di politica industriale, politiche pubbliche che costruiscano le
condizioni di sviluppo per l’area torinese a partire dalla Fiat, da Mirafiori e dall’auto.
Torino, maggio 2004
Prime adesioni:
Agostino PIRELLA
Emilio LUPO
Luciano GALLINO
Marco REVELLI
Riccardo BELLOFIORE
Gian Giacomo MIGONE
Cristiano ANTONELLI
Giancarlo CERRUTI
Angelo PICHIERRI
Dino BARRERA
Giuliano PALMIERI
Riccardo ULIVIERI
Associazione Mirafiori Mon Amour
Bruno CATTERO
Gianni VATTIMO
Roberto MASTROIANNI, Presidente Associaz. Altera
Elena ALLEGRI
Giuseppe BONAZZI
Guido ORTONA
M. Luisa BIANCO
Don Luigi CIOTTI
Francesco NOVARA
Beppe SCIENZA
Franco ALGOSTINO
Claudio LANCELLI
Giorgio FARAGGIANA
Jorg LUTHER
Temi D’AGOSTINI detto Dudi
Sofia Grande STEVENS
Renzo ROVARIS
Tonino CASSARA’
Gian Luigi VACCARINO
Massimo PASTORE
Gian Luca VITALE
Giovanni DESTEFANIS
Maria Grazia TURRI
Renato LATTES
Silvano BELLINI
Massimo SALVADORI
Edda SACCOMANI
Piergiorgio SCOFFONE
Igor PIOTTO
Massimo ZUCCHETTI
Alfio MASTROPAOLO
Adriana LUCIANO
Gastone COTTINO
Silvana COTTINO CAVAZZETTA
Giorgio BALMAS