PSICHIATRIA DEMOCRATICA

SCULTURE IN VETRINA GRANDI MADRI, DEI, GUERRIERI, AMAZZONI Firenze 20 maggio - 12 giugno 2005   Comunicato Stampa        

             Continua con successo a Firenze la mostra di Paolo Tranchina inauguratasi 

Venerdì 20 maggio presso la Libreria Chiari, in Piazza Salvemini 18.     

               Alla inaugurazione hanno parecipato Marco Marchiani di Firenze e Giovanni Anceschi della rivista  "Il Verri" di Milano che invertendo il detto che " le parole sono pietre" ha sostenuto che  le pietre possono essere parole, personaggi, tessuto narrativo e relazionale. Si è anche soffermato sul valore della vetrina come organo di rapporto tra l'esercente e l'esterno.                   

Oltre che in libreria, altre statue sono presenti alla Galleria Michelangelo, in Piazza Santa Croce 18.                   

La particolarità dell'iniziativa  è però il coinvolgimento di 110  negozi del quartiere di Santa Croce  che espongono 138 statue.  

                   Partendo da Piazza Salvemini si va in piazza Dei Ciompi, Piazza S.Ambrogio fino a Piazza Beccaria, attraverso Via dei Macci, Via dell'Agnolo, Borgo Allegri, Borgo la Croce e dintorni.                 

  Si tratta di una iniziativa allargata che coinvolge tutto il quartiere e che sta valorizzando aspetti profondi della città: interessi estetici, voglia di partecipare, stratificazioni culturali imprevedibili. Le reazioni sono state infatti estremamente interessanti. Alcuni esercenti hanno organizzato la vetrina intorno alle statue con estro e creatività, altri hanno annotato con attenzione le reazioni del pubblico. La proprietaria di un negozio di abbigliamento infantile ha riferito che una bambina, commentado la statua di una grande madre, ha chiesto come mai il bambino in fasce che regge, fosse senza braccia, e poi ha sottolineato che la figura aveva grandi seni rassicuranti.    

               Interessante anche l'incontro tenutosi il 28 maggio all'Aipa, l'associazione degli analisti junghiani toscani, durante il quale si è dibattuto sulla psicologia delle grandi madri, sulla storicità del matriarcato e sul valore attuale di questo simbolo universale unificante, rispetto a quelli delle tre religioni patriarcali. Dopo l'intervento di Caterina Arcidiacono e il dibattito, alla fine del quale è stata offerta all'Aipa una statua della grande dea uccello-serpente, i partecipanti hanno fatto una passeggiata nel quartiere incontrando la gente, i negozianti, le statue.  

                 Scrive Tranchina: " E' tutta la vita che mi occupo di simboli, di segni. Ho cercato di inciderli nella pietra nella loro essenzialità, ripercorrendo antichi percorsi, inventando forme, rapporti. Negli ultimi sette anni ho scolpito 270 statute da due centimetri a un metro. Era tempo che incontrassero la gente, la città. La mia esperienza psichiatrica antistituzionale mi è così venuta in aiuto come metodo di coinvolgimento collettivo, pratica di dialogo, superamento di atteggiamenti elitari separati.  Così è nata la mostra, fatta dove ho vissuto questi ultimi trent'anni, con la gente, i negozi, le strade che sono familiari a me, ai miei cari, ai nostri amici. La risposta del quartiere, è stata ricca, carica di emozioni, acuta.  Insomma una invenzione collettiva".                     

 Prima della conclusione della mostra, sabato 11 giugno, alle ore 17, il gruppo teatrale di Chille della Balanza realizzerà nel quartiere lo spettacolo intitolato: "PIETRE A SPASSO" .

Indirizzo dell'autore: Via dell'Agnolo 37 50122 Firenze tel. 055/570842  cell. 340/6602715

E-mail tranteo@cosmos.it   P.S.

Si allega l'intervento di Giovanni Anceschi all'inaugurazione della mostra